"Carbonio"è l'ultimo capitolo, dal quale deduciamo il vero intento dell'autore riguardo al libro."Non è un trattato di chimica, neppure un'autobiografia.."
"..è la storia di un mestiere, il CHIMICO e delle sue sconfitte, vittorie e miserie, quale ognuno desidera raccontare quando sente prossimo a conchiudersi l'arco della propria carriera, e l'arte cessa di essere lunga".
Levi infine ci racconta un pò del carbonio; lo descrive come elemento della vita e che dice tutto a tutti a differenza degli altri elementi chimici. Inoltre è un elemento singolare: è il solo che sappia legarsi con se stesso in lunghe catene stabili senza grande spesa di energia, ed alla vita sulla terra occorrono appunto lunghe catene".
Ci rivela che al carbonio era rivolto il suo primo sogno letterario : la storia di un atomo di carbonio.
Racconta cosi tutti i percorsi dell'atomo di carbonio, partecipa alla fotosintesi clorofilliana, diviene glucosio che ossidato e viene restistuito all'atmosfera sotto forma di anidride carbonica definita come "un rimasuglio ridicolo, un'impurezza".
Infine è questo elemento chimico che "fa sì che la mia mano corra in un certo cammino sulla carta, la segni di queste volute che sono segni; un doppio scatto, in su e in giù, fra due livelli d'energia guida questa mia mano ad imprimere sulla carta questo punto: questo".


In questo capitolo, Levi lavora presso la SAC (Servizio Assistenza Clienti) ed il suo compito è quello di vendere dei prodotti al pubblico; lui definisce questo lavoro:"..un esercizo salutare,che aiuta a conoscersi e rinforza il carattere".
In questo capitolo, Levi e Emilio, tentano di portare avanti il laboratorio inutilmente, poichè visti gli scarsi guadagni saranno costretti a chiuderlo per istallarne uno più precario e disordinato nella casa dei genitori di Emilio.
